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Autore Gara di recenzioni
joelcoen

Reg.: 28 Ott 2002
Messaggi: 958
Da: Napoli (NA)
Inviato: 02-04-2003 19:38  
Propongo una gara di recenzioni , ognuno di voi ne può mandare una , la gara finisce domani sera e poi avrete altri due giorni per votare la migliore , chiaramente non potrete votare la vostra o quella di un film che non avete visto.
Sarò io a dare il via alle votazioni e lo stop , eseguirò io il conteggio dei voti.

VIA ALLA GARA

Questa è la mia :The hours

Nettamente il più bel film dell’anno con tre interpretazioni da Oscar The hours è un parallelo fra la vita di tre donne che vivono le stesse angosce.
Bellissimo il fatto che fino all’apparizione della Moore vecchia non si capisca se M. Streep sia la protagonista del romanzo della Kidman , ossia la signora Dalloway o una donna normale.
D’altronde sarebbe difficile capirlo dato che viene chiamata , per le numerose analogie tra le vite delle due donne , signora Dalloway da un Ed Harris straordinario ; perché si chiama Clarissa come la protagonista del romanzo e perché alla fine si parla della morte di un visionario che può essere Ed Harris nella vita della Streep.
Ma quando tutte le emozioni della Streep protagonista del romanzo si sono percepite , poof!! colpo di scena la Streep si occupa di Richi figlio della Moore che ha abbandonato i figli che quindi sono cresciuti senza madre e senza padre morto da poco.
Adesso elencherò le analogie tra le tre donne che poi caratterizzano lo stile del film.
1) l’angoscia per la mancanza di libertà: la Kidman è costretta dalla sua malattia e quindi dai suoi medici a stare chiusa quasi sempre in casa ; la Moore non può essere libera perché non può lasciare la sua famiglia e la Streep è costretta ad accudire Ed Harris , malato in fase terminale.
2) L’angoscia del non essere comprese nella loro omosessualità: la Kidman cerca di stare da sola con la sorella con cui ha evidenti rapporti intimi mandando via la servitù; la Moore da un bacio all’amica e poi le chiede se le è piaciuto e la Streep ha paura di parlare della sua vita privata come con la fioraia.
3) La voglia di scappare: tutte e tre vogliono fuggire dal loro mondo e alla fine ci riescono: La Kidman va a vivere a Londra , la Moore scappa dalla sua famiglia e la Streep scappa dal fatto di accudire Ed Harris.

Un film che finisce bene dunque? No, perché è vero che loro riescono ad avere ciò che vogliono , però provocano caos nelle loro vite e alla fine loro si intristiscono , tanto è vero che la Kidman fa morire una persona nel romanzo , perché la morte indica chiaramente uno stato di tristezza , la Moore vecchia è distrutta dalla morte del figlio abbandonato e la Streep adesso non sa come essere felice senza Richy che le dava parte della gioia di vivere. Inoltre il film ci da l’idea che le angosce, le gioie e le voglie non cambiano nel tempo ; infatti sia la Kidman (1923), sia la Moore (1963), sia la Streep (2001) vivono le stesse emozioni.
Inoltre grandi interpretazioni:
Kidman: Straordinaria Virginia Woolf carica di malattia mentale e di sentimenti quali tristezza , svogliatezza di vivere ecc.
Moore: Grande donna pentita del suo matrimonio ; interpretazione carica di pentimento, amore per il figlio e odio per il mondo.
Streep: La più brava fra le tre, indecisa sempre fra l’odio e l’amore:Per la vita, per il malato e per la compagna.
Harris: Strepitoso malato in fase terminale distrutto e deluso dalla vita , interpretazione pari solo a quella di The Truman show

Parte tecnica (montaggio, fotografia,sonoro, riprese) perfetta, perfetti per il film, belli ma non invadenti la bellezza del film.
Meraviglioso il montaggio della scena in cui la Kidman abbassa la testa nel lavandino e la rialza la Streep.
Una ricostruzione degli anni ’20 notevole, ma soprattutto una grande sceneggiatura, dialoghi belli e coinvolgenti che uniti alle interpretazioni danno sublimi emozioni.
L’idea delle tre persone di tre anni diversi è bellissima ma non del regista bensì del romanziere, il fatto di far vedere le tre persone che fanno le stesse cose è geniale e come dice la pubblicità della Matiz , dovreste provarla.
E adesso vorrei parlare del ruolo che idea un film e lo colloca nello stile ritenuto più adeguato:Il regista.
In The Hours il regista è lo , a questo punto promettentissimo, Stephen Daldry, abile regista di un altro capolavoro, Billy Elliot, che in questo film da il meglio di se, facendo di The Hours un film memorabile.

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MrWolf

Reg.: 17 Dic 2001
Messaggi: 1616
Da: fano (PS)
Inviato: 02-04-2003 19:55  
Si, anche se "recenZioni" non è propriamente corretto...

Se sbagliamo già dal titolo siamo finiti

_________________
Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu...

[ Questo messaggio è stato modificato da: MrWolf il 02-04-2003 alle 19:55 ]

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-04-2003 20:05  
IO ti RECCEZZZIZSCO ASINI: Cazzo un po' di tempo in più no?
Oppure 1941....
Ma perchè devi decidere te la migliore e non lasciarla a un paio di moderatori?
_________________
la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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malebolgia

Reg.: 15 Gen 2003
Messaggi: 2665
Da: matelica (MC)
Inviato: 02-04-2003 21:09  
per quanto mi riguarda, potete prendere quelle 4 righe che ho scritto per "brother" di kitano, qualche messaggio sotto a questo...
anche perchè, se mi mettessi a pensare e scrivere tutta la notte, partorirei solo aborti....

cmq, non ci sono 3 o 4 utenti che scrivono benino (per non dire straordinariamente bene) le recensioni dei film?
credo non ci sia paragone...

bye
_________________
... e per un istante ritorna la voglia di vivere a un'altra velocità

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joelcoen

Reg.: 28 Ott 2002
Messaggi: 958
Da: Napoli (NA)
Inviato: 02-04-2003 21:11  
Ho sbagliato , scusate , ero distratto , e comunque tutti decidono il vincitore , se leggi meglio la gara è per votazione.

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joelcoen

Reg.: 28 Ott 2002
Messaggi: 958
Da: Napoli (NA)
Inviato: 02-04-2003 21:13  
Dove sono quei 4 righi???

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 02-04-2003 21:18  
vabbè,visto che c'è già the hours,pure io metto la mia,sperando che possa servire a far andar gente a vedere questo gioiello.


ebbene si,questo è di gran lunga il miglior film dell'anno,superndo sia scorsese che spielberg,ed è u pecato che in così pochi lo vedano.
incredibilmente coinvolgente,pervaso di un senso di morte ed ineluttabilità terribile,che non lascia adito a speranza già dai primi,folgoranti minuti,che son uno dei più bei incipit mai visti al cinema.citare o preferire una delle tre attrici è pressochè impossibile,anche se nessuna prenderà l'oscar,perchè in parti che non riescono ad emergere autonomamente,ma sempre strettamente legate tra loro,come dimostra lo sconvolgente finale.meraviglioso e straziante il malato di ed harris,capace di recitare solo con lo sguardo e con il corpo morente,incredibilemte aderente la vicina di casa tony collette,e ottimi tutti gli altri interpreti.ma quel che svetta su tutto è la sceneggiatura,la capcità di scrivere battute non banali,mai troppo lunghe,e di intrecciare meravigliosamente il tuto con miracolosa armonia,come nel inziale saggio diregia e montaggio,con le tre donne che si acconciano e si passano idealmente dei fiori. probabilmente non c'è solo tristezza in tutto ciò,o rassegnazione,perchè in fondo,forse,è pur vero che ognuna delle tre donne ha ottenuto quel che voleva,ma col terribile pegno di distruggere spesso le vite di chi gli stava accanto,scegliendo tra un tremendo bivio,l'infelicità propria mascherata dalla schiavitù o la propria libertà a costo delle sofferenze altrui,che è la scelta che fanno poi tutte,in un elogio all'indipendenza sempre e comuque.e non c'è certo traccia di facile femminismo,anche se il lesbismo o l'omosessualità è imperante,e gli unici uomini son costretti gioco forza a sottostare alla decisione dell'altra metà del cielo. erano ani probabilmente che non si vedevano personaggi così inbalia delle proprie emozioni e sentimenti,che il regista,davvero ottimo,ha il pregio in fondo di non motivare,di non collegare a qualcosa,ma solo ad un vago e opprimente senso di inadeguatezza,di infelicità,di impotenza e di lacerante incomprensione. non sapremo mai cosa sipinge la moore a scappare,o la kidman ad uccidersi,mentre la streep continua la sua vita,anche se privata del suo unico fuoco,e,pur avendo il sostegno della figlia,c'è da pensare che potrebbe anche lei duare poco. su tutto,come già detto,un tremendo senso di morte,di ineluttabilità,che mai però sfocia nella necrofilia o nel compiaciuto voyeurismo,come poteva indurre ad esempio il vedere esaurirsi harris,e mai c'è spettacolarizzazione del dolore o del lutto,ne in un fiume che si porta con se ciabatte,vestaglie lise e corpi martoriati,ne in un balcone che accoglie tra le sue bracia l'ultimo volo di un poeta che non aveva forse mai saputo davvero volare.
commovente,emozionante,coinvolgente,meravigliso.il miglior film dell'anno,e statene certi che nessuno se ne ricorderà.non certo ora.ma voi che potete,correte a vederlo.ciao!

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-04-2003 22:14  
Il film IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI è uno degli esempi più concreti di concentrazione della antica filosofia mitologica, ricca di simbolismi.
La maggior parte di noi lo considera un THRILLER ma esaminando più analiticamente il film emergono affascinanti teorie mitologiche al di là delle semplici e classiche interpretazioni Freudiane.
Il film, ha in tutte le sue immagini, tutti gli emblemi dell’individuazione, della rivelazione, della verità.
Il film prescinde dall’estetismo immediato, toccando benefici psicologici di notevole interesse.
Mai un film, anche se puo’ sembrare strano, ha percepito cosi emblematicamente la tragedia greca vicina ad Aristotele, quella di stimolare “terrore e pietà”.
Hopkins afferma che il Dott. Lecter, l’ oggetto dei desideri della Sterling è veramente il demone. Non un demone, ma il DEMONE, nome proprio. La Foster afferma che Sterling è una vera eroina come non c’è mai stata al cinema per in chiave mitologica deve “lottare contro i demoni e conoscere se stessa.”
Jonatan Damm ha buttato nel cesso Freud, Nietzsche e giù di lì..
Sicuramemente esistono desiderio e passione ne Il SILENZIO…, ma come pretesti e non come elementi basilari della forma e della struttura che generalmente sono parti determinanti di un film.
Lecter ha fascino, è il Diavolo col senso di humor.
Non ha senso, come hanno fatto molti critici, poter spiegare in termini psicanalitici l’attrazione del Diavolo quando si tratta solo di un topos della letteratura universale che funziona sempre ad arte.
Chi è Clarice Sterling?
Lo stoico personaggio che non si illude. Lo stoicismo è un tema fondamentale del film.
Quando Lecter cita Marco Aurelio, cita uno dei più grandi filosofi dello stoicismo, scuola che pregava il non attaccamento e la fermezza.
Il livello strutturale ha una narrativa iniziatica che si pone tra le più perfette del cinema. Riferimenti simbolici e mitologici sono inseriti con grande affiatamento alla struttura totale dell’opera. Di conseguenza ,ad una visione globale, emergono gli elementi più classici: il maestro, il discepolo, l’avversario diabolico, le peripezie rivelatrici e purificatrici.
Buffalo è solo un contorno.

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-04-2003 22:15  
E certo pure che il Dott. Lecter è affascinante, soprattutto perchè è enigmatico e ambiguo. Ma tra dire che questo fascino è riuscito ad avviluppare Clarice nella rete della passione, ne corre abbastanza. È come la differenza che esiste tra possedere una pistola e commettere un omicidio. Il Dott. Lecter è affascinante, sì, ma Clarice è abbastanza scaltra. Già a partire dalla fase iniziale del loro duello di bramosie, il primo che abbassa gli occhi è Lecter, e non lei ( ho rivisto il film solo per togliermi questo dubbio ); lei continua a essergli superiore anche quando sfida Lecter a conoscere se stesso mentre lui se ne va, irritato; e infine lei non ne esce dal primo appuntamento senza ottenere almeno una parte di ciò che in effetti voleva. Già dal primo round lei vince su Lecter per tre a zero, non cedendo mai nulla. L’unico vantaggio che lei offre a Lecter è soltanto apparente; è uno stratagemma ideato da Jack Crawford per indurre Lecter a collaborare; e la restituzione dei disegni, alla fine, è solo un pretesto per poter ottenere da Lecter un’informazione in più. Appuntamento dopo appuntamento, lei diventa sempre più sicura di sè. ( "So che lui non mi cercherà", dice assicurandolo a una sua amica Ardelia Mapp, nel momento in cui tutta la platea suda per paura che Lecter faccia dell’eroina la sua cena ). E alla fine, sappiamo che Lecter, sebbene dissimulasse e borbottasse, aveva già dato a Clarice tutto il servizio. E' in gamba
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
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Da: genova (GE)
Inviato: 02-04-2003 23:42  
valgono le recensioni vecchie?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
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Da: Nuoro (NU)
Inviato: 03-04-2003 00:06  
già le vecchie ... io ora non ho testa magari più in la ...

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
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Da: Genova (GE)
Inviato: 03-04-2003 00:30  
"la corazzata kotionkin è una cagata pazzesca"

ecco è la mia.
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Take off your shoes, hang up your wings
Stack up the chairs, roll up the rug
Savor the things that sobriety brings
Drain in the last from a jug...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
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Da: genova (GE)
Inviato: 03-04-2003 01:01  
e la corazzata potemkin ti piacque invece?
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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
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Da: Nuoro (NU)
Inviato: 03-04-2003 01:40  
quote:
In data 2003-04-03 00:30, Superzebe scrive:
"la corazzata kotionkin è una cagata pazzesca"

ecco è la mia.



guarda che in quella battuta Villaggio non storpiava il nome
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-04-2003 02:59  
daniel, stavo aspettando la tua recensione,,, non posti?
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